Agli inizi del 1800, i Barracco furono individuati come ottimi alleati del regime napoleonico e da allora iniziò un’ascesa sociale ed economica tra le più spettacolari di tutto l’ottocento napoletano che la portò ad accumulare una delle più grandi fortune di Italia.
Fra le varie dimore quella di Isola di Capo Rizzuto è stata concepita per essere abitabile per lunghi periodi, con tutti i confort possibili. Bella ed elegante al punto giusto. I suoi pavimenti composti da piastrelle di maioliche di scuola napoletana, dipinte a mano, creavano ambienti ricercati ed unici.
L’intero palazzo era servito da decine di camini che scaldavano tutti gli ambienti, principalmente quelli posti al primo piano, dove dimorava la nobiltà. Il piano terra era destinato a cucine, dispense, magazzini e attrezzatura varia per ottimizzare la fruibilità del palazzo. Nel sottotetto, invece, laddove le altezze lo consentivano, era sistemata la servitù che dimorava nel Palazzo.
Intorno alla dimora gravitava l’intero paese con mansioni che assicuravano la gestione delle proprietà Barracco. Il contesto era animato da personaggi con ruoli e mestieri dell’epoca: i “fuochisti” che accendevano e alimentavano i fornelli delle cucine e i camini per il riscaldamento invernale con i quali collaboravano i “legnaioli” che fornivano la necessaria legna. Non mancava la servitù di rito. Per la caccia esperti “capivoari” appaiavano i buoi per il traino dei “ carrettuni”( carri adatti alla caccia) preceduti, durante le battute caccia, dai ragazzi che facevano la “mina” ovvero battevano su tutto ciò che poteva far rumore per stanare la selvaggina da offrire ai pigri fucili dei cacciatori sui carri. Per i più dinamici cacciatori a cavallo i “ canettieri” incitavano le numerose e prestigiose mute di cani all’inseguimento della preda da offrire all’intraprendente cavaliere di turno. Della salubre e selvaggia Isola di Capo Rizzuto tutti apprezzavano, oltre ai padroni di casa, il mare e gli straordinari boschi, dove, appunto, era di rito l’esercizio della caccia al cervo, alla volpe, al cinghiale.
Oggi Palazzo Barracco è sede del Municipio, completamente ristrutturato e restituito integro a nuova funzione.